
L’Aristosseno solidale con le vittime del sisma turco-siriano
Era il 6 febbraio, quasi due mesi fa ormai, quando la vita di bambini, famiglie, lavoratori è cambiata per sempre: una scossa di magnitudo 7.9 ha colpito violentemente una vasta regione sul confine tra Turchia e Siria, causando uno sciame sismico molto prolungato, con circa 9000 spostamenti tellurici. Per la Turchia si è trattato del terremoto più rovinoso dal 1999, quando un terremoto di magnitudo 7.6 colpì Istanbul.
Ad oggi si stima che il numero di turchi e siriani colpiti dal sisma sia non inferiore a 120000 persone. Il numero di morti accertati supera le 57mila vittime (Fonte Ansa). Centri urbani importanti della Siria, come Aleppo, o della Turchia, come Kahramanmaras, sono ancora alle prese con le macerie.
Numerose sono state, nelle settimane seguite alla tragedia, le critiche mosse da diversi soggetti internazionali contro presunte lentezze e inadeguatezze dei soccorsi mobilitati dal governo di Ankara. Ecco perché il sostegno umanitario internazionale è sempre più determinante per alleviare la sofferenza di chi, da cinquanta giorni, ha perso ogni cosa.
L’Elemosineria Vaticana, ad esempio, a seguito di un accordo con l’Unicef e l’Ambasciata Turca in Vaticano, ha già inviato tre bancali di farmaci donati dal Banco Farmaceutico, riducendo al massimo i tempi di consegna.

Nel nostro piccolo anche noi possiamo aiutare le popolazioni terremotate. In occasione del Precetto pasquale, che il prossimo 5 aprile ci vedrà coinvolti come comunità scolastica in una celebrazione eucaristica presso la chiesa “Madonna delle Grazie”, i docenti di Religione Cattolica del Liceo hanno promosso una raccolta fondi tra studenti e docenti proprio a favore dei terremotati turchi e siriani. Tutto il ricavato, per il tramite del prof. don Pino Calamo, sarà devoluto alla Caritas Italiana, che utilizzerà il denaro per ricostruire e aiutare i centri urbani coinvolti (Leggi qui).
Solo un piccolo gesto, forse, ma fondamentale per mostrare solidarietà a chi in un solo istante ha perso tutto. Tragedie di questo tipo sarebbero evitabili, se solo stragrande maggioranza dei governi globali avessero l’accortezza di edificare strutture antisismiche, capendo che questo è l’unico modo per attenuare o evitare completamente i danni arrecati dai terremoti. Fino ad allora, la nostra capacità di farci prossimi e solidali con chi soffre resta l’unica speranza.
Fico